venerdì 9 agosto 2013

In medio stat virtus

Avevamo concluso il post sulla criptopolitica introducendo il valore della centralità, affermando che essa è la scelta privilegiata della metapolitica.
Nella civiltà odierna è ben noto il dualismo politico tra destra e sinistra. La sinistra, in preda ai suoi deliri mentali, ha suscitato una corrente ideologica uguale e contraria che pretende di avere il deposito di verità superiori. Ciò ha portato alla nascita ad una pseudometafisica della ''destra'' che si vanta di onori del tutto fuori luogo e immeritati.
Questo sinist-dest universale persiste ancora oggi, anche se ormai è sulla via del tramonto, e farebbe pensare ad una grottesca marcia di fantocci in riga, che non ha risparmiato neppure la Religione. La Chiesa ovviamente non fa eccezione e si parla con estrema disinvoltura di posizioni di destra o di contrapposizioni di sinistra.

Vediamo dunque di raddrizzare le idee sul piano teoretico, per poi ridiscendere a quello pratico ed effettuale. È totalmente falso, metafisicamente parlando, che la verità e la virtù stiano dalla parte di destra. Non stanno, tra l'altro, neppure dalla parte di sinistra. La verità è sempre al centro tra due estremi, da cui la sintesi; ''in medio stat virtus'' dove per medium deve intendersi appunto il centro.

Sul piano effettuale non c'è dubbio che in ogni Stato la Capitale è al centro delle regioni e che, in tutte le Città, il punto nevralgico è il cosiddetto ''centro Storico'', molto spesso illustrato da un medievale Castello-Fortezza. Nessun uomo andava ieri o va oggi, per affari o per politica, a destra e a sinistra della Città: uscirebbe dalle mura e finirebbe fuori strada; si andava al foro, al mercato, alla loggia, persino in galleria o al caffè, e si va, insomma, al centro. Anche le signore, per le loro spese più o meno futili, piantando in asso i preoccupati mariti, si recano ''al centro''.

Se alziamo gli occhi al Cielo, il Sole non si trova né a destra né a sinistra, ma al centro del sistema planetario. E simmetricamente le Tradizioni e le Religioni sorgono tutte da un unico Centro divino; nella loro gerarchia, la principale tra esse è quella che fa le veci del Sole, cioè del Centro.

Nel Rinascimento italiano, al tempo dei cinque Stati regionali, il compito della Toscana fu di equilibrio e Firenze era ''ago della bilancia'' proprio per la sua posizione centrale. In seguito, la prassi dell'equilibrio si spostò all'intera Europa: e, se questa non ha mai avuto pace, è proprio perché non ha voluto fissarsi nel suo centro (il Sacro Romano Impero, erede di Roma) e neppure adesso sa trovarne un altro valido. La situazione politico-economica odierna ne è un esempio lampante. Tuttavia, una funzione insostituibile fu esercitata, con il dispetto dell'eccentrica Inghilterra, dagli ''Imperi Centrali'' ancora nell'Ottocento; e si è visto cosa è successo nel Novecento allorché forze squilibratrici hanno attentato alla loro ragion d'essere.

Nella Politica interna dei singoli Stati uno spostamento continuo a sinistra o a destra dell'equilibrio, sempre che sia possibile, è ovviamente improduttivo: si può governare solo restando al centro. Teniamo a precisare che il ''centro'' politico atto a governare non ha nulla a che vedere coi partiti centristi e liberali delle democrazie odierne. Anzi, essi sono altrettanto deleteri e portano ad un democratismo plutocratico e oligarchico che si spaccia per democrazia.
In aggiunta, possiamo osservare che persino i regimi rivoluzionari provenienti in prevalenza dalla destra (poniamo il Fascismo) o dalla sinistra (il Comunismo), per naturale logica di cose, si sono trasformati in regimi validi solo assumendo delle opposte spinte politiche. Un regime rivoluzionario di destra dovrà, per sopravvivere, far proprie le istanze sociali della cosiddetta sinistra; un regime rivoluzionario di sinistra non potrebbe che soccombere se non facesse proprie le istanze giuridiche di ordine della cosiddetta destra. Entrambi si pongono perciò al centro. Del resto, il cuore di una Società è rappresentato, come ammoniva Aristotele, proprio da quei ceti medi che costituiscono un asse stabile nell'instabilità degli estremi. Questi ceti medi oggi si stanno tramutando in ceti bassi. Ci domandiamo ora, per una corruzione generale? Per operazioni occulte e infami architettate nei ceti alti? O entrambe le cose? Veritas filia temporis.
Queste sono le motivazioni per cui bisogna porsi attorno a un centro moderatore per avere verità e giustizia. Motivazioni pienamente e perennemente abbracciate, come detto in precedenza, dalla metapolitica.

Fonte: Rivista Metapolitica, anno I n.3, 30 Novembre 1976 – Valore della centralità di S.Panunzio

mercoledì 30 gennaio 2013

Gerarchia Bianca e Gerarchia Nera



Le logge di potere nascoste nell'ombra, atte a condizionare l'esecutivo dei governi ufficiali, sono da sempre esistite. Platone ne "La Repubblica" li chiama i "Signori della Caverna", ovvero  sia esseri incorporei che uomini incarnati come loro aiutanti, il cui compito è ostacolare l'evoluzione (spirituale) umana.
Ma perché esistono queste realtà? Da cosa è originata questa situazione sgradevole?
Tenendo in considarazione l’antico sapere dell’Umanità, la Filosofia Tradizionale, Il "Grande Gioco Universale" si basa sull’ Integrazione delle Polarità e ciò che dobbiamo integrare sono due opposti, Luce e Oscurità. La Luce può essere descritta come amore, gioia, beatitudine, tutti quei sentimenti più elevati. L’Oscurità può essere descritta come paura, rabbia, biasimo, vergogna e tutte le emozioni più basse.
La Luce rappresenta la “ricompensa”, l’Oscurità invece rappresenta la “lezione”, la sfida; è una scuola le cui classi sono le prove che ci vengono messe lungo il cammino per imparare a raggiungere quell’equilibrio tra entrambe le polarità.
La meta di questo gioco è la Compassione. Essa è il punto d’integrazione, il punto di fusione tra i due opposti. Quando l’Anima Immortale raggiunge la vera Compassione, sente accettazione per entrambe le parti, senza giudicare nessuna come buona o cattiva. Realizzare Compassione significa che uno Spirito vede un valore in ogni cosa ed Integrazione vuol dire scegliere di avere entrambe le polarità, Luce ed Oscurità, in parti bilanciate, come parti di se stessa; ogni Anima Immortale sta “giocando” per realizzare l’evoluzione spirituale al fine di riunirsi a Dio.
Nell’Universo esiste un equilibrio tra le due forze opposte, così come nella materia gli atomi che la compongono possiedono un equilibrio di cariche elettriche: tanti protoni quanti elettroni.
In tutte le culture si parla di divinità costruttive e divinità distruttive: si era consapevoli che non si può generare il nuovo se non si distrugge ciò che è vecchio: il fuoco distrugge terreni, ma dà anche l’opportunità alla nuova vegetazione di rinascere; le grandi stelle muoiono ma con la loro esplosione creano nebulose che danno vita a nuovi sistemi solari.
Questo “Gioco Universale" o “Integrazione delle Polarità“ ha dato vita a due Gerarchie in apparenza contrapposte, un’apparenza che è solo della mente umana, dato che percepisce il mondo in maniera duale. Tutto è Unico così come un‘unica medaglia ha due facce ed un campo elettrico neutro possiede sia cariche positive che negative, in equilibrio tra esse.
Esiste ciò che è chiamata Gerarchia Bianca, composta da esseri spirituali ed esseri corporei, atta ad accelerare l’evoluzione dell’Umanità; in questa gerarchia vengono compresi anche gli Avatara, coloro che spingono l’evoluzione civilizzatoria e spirituale. Altre gerarchie, che non hanno più a che vedere con l‘Umanità, custodiscono, invece, l’evoluzione di stelle e pianeti.
In contrapposizione troviamo la Gerarchia Nera, composta anch’essa da esseri sia spirituali che corporei - trovano qui posto i Signori della Caverna - il cui compito è ostacolare questa evoluzione.

E‘ fuori discussione che la globalizzazione attuale stia spianando la strada alla creazione di un unico governo centrale; di per sè un tale governo non sarebbe nè positivo né negativo: ciò che cambia è lo scopo della sua esistenza, se esso cioè servirà o meno l’Umanità.
Ma sappiamo bene che l’obbiettivo dei governi ombra è quello di avere il totale controllo sulle persone, in particolar modo il controllo sull‘evoluzione spirituale, scopo che  probabilmente già in passato si è più volte tentato di raggiungere.

venerdì 18 gennaio 2013

La Criptopolitica e i suoi inganni

Dopo esserci dedicati alla Metapolitica, riteniamo opportuno approfondire un argomento introdotto nel precedente articolo: la Criptopolitica. Vedremo che essa non è un entità astratta, bensì un qualcosa di concreto, che influenza gli Stati, le persone e soprattutto la Politica.

Silvano Panunzio scrisse un editoriale {1} riguardo <<manovre dietro le quinte>> della Politica, operate da <<forze che agiscono in funzione di precisi programmi e che adoperano mezzi illeciti -corruzione, ricatto, sequestro di persona, delitto, montatura pubblicitaria, psicosi di massa- senza avvertire il minimo scrupolo. I servizi segreti e i loro agenti (...) hanno fatto capire che gli uomini politici sono divenuti delle marionette, le cui fila sono mosse dalla Criptopolitica, ossia da forze nascoste, ma organizzate, che non appaiono quasi mai in prima linea. (…)
Meno che mai è spontaneo, o naturalmente dialettico, il gioco mondiale economico-finanziario (illusioni puerili dello scientismo marx-engelsiano) perché qui il meccanismo di scena è più facile ed evidente, come dimostrano le crisi provocate a bella posta e mille altri trucchi del genere. Persino la studiata a tavolino invenzione del capitalismo postula l'invenzione uguale contraria, anch'essa studiata allo stesso modo, dell'inevitabile comunismo. E via di seguito.
Dunque, quello che avviene sul piano politico visibile non è che il riflesso di una partita a scacchi già combinata di un'ingegnosa macchinazione allestita e mossa a volontà dai persuasori occulti.>>

Nulla avviene per caso nella Storia visibile: ogni cosa è legata al rapporto causa-effetto, cioè un abile intreccio occulto di azioni e reazioni, orchestrato in maniera tale da attirare gli ingenui o, peggio, da ingannare con miraggi di potenza e di gloria, gli animi sensibili e generosi in particolare della gioventù. Riguardo ciò, non staremo ad elencare gli innumerevoli fatti di cronaca nera in cui sono coinvolti proprio i giovani e gli adolescenti: sono già urlati abbastanza.
È fondamentale non scordare il ruolo che svolge la ''Storia politica'' e che essa è funzione della ''Storia cosmica''. Quest'ultima ha tre dimensioni: una esteriore-umana a cui appartiene la Politica pura e semplice; una inferiore-infernale, che è quella della Criptopolitica, ormai scoperta e smascherata; infine, una superiore-celeste, la più importante che è quella della Metapolitica.
Già nei poemi di Omero si poteva scorgere che la lotta cosmica è a tre dimensioni e la guerra viene combattuta da uomini, forze degli inferi e dèi: sulla terra, sotto la terra e nelle acque, sopra la terra e nei cieli.

È bene sapere che la Criptopolitica nei secoli moderni è cresciuta ed è divenuta ai nostri tempi, vilissima merce quotidiana degli Stati e dei Parastati o Stati-fantoccio. Essa non è iniziatica (ed esoterica), ma neppure ''eroica'' come si vuol far credere. Essa è il campo dove opera la Contro-Iniziazione, che si serve allegramente degli specchietti di pseudo-tradizioni (i classici specchietti per le allodole) e delle cianfrusaglie di pseudo-iniziazioni. Per chi cade in questa viscida rete tenebrosa sono guai!

Per questo vogliamo non solo ammonire la gioventù migliore, ma anche risvegliare coloro che sono ingannati da questi specchietti che la Politica può e deve essere integrata e sublimata dalle ispirazioni e dalle conoscenze della Metapolitica.
Per troppo tempo abbiamo assistito ai deliri mentali del sinist-dest universale, che appare come una grottesca marcia di fantocci in riga. Sembra che comunque sia atteggiamento comune nell'Europa intera di averne abbastanza di questa dicotomia e di questi personaggi politici, burattini della Criptopolitica.
La morale che se ne trae è la seguente ed è semplice. Chi vuole verità, giustizia, innovazione e conservazione a un tempo, tradizione viva e ordinato sviluppo, deve porsi in un centro moderatore che regola il dinamismo delle idee, dei fatti e delle cose. Prossimamente spiegheremo il perché del valore della centralità e affermiamo che questa è la scelta di posizione perenne della Metapolitica.

{1} Il presente post si ispira in gran parte all'editoriale "Gli equivoci della Criptopolitica" di Silvano Panunzio - Rivista Metapolitica , Anno 1976, n.4

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